Cardioprotezione Condomini

PROGETTO

“Condominio nel Cuore”

Problematica

La morte cardiaca improvvisa (MCI) è una delle prime cause di morte del mondo occidentale, rappresenta un’improvvisa e inattesa morte naturale ad etiologia cardiaca che si verifica in modo istantaneo in apparente assenza di sintomi, o comunque entro 1 ora dalla comparsa di una sintomatologia acuta o di un rapido peggioramento delle condizioni cliniche, in individui privi di patologie note potenzialmente fatali oppure in individui con cardiopatia cronica preesistente, in cui tuttavia il decesso giunge inatteso sia in termini di tempo che per modalità.

Soltanto in Italia, l’arresto cardiaco causa la morte di circa 60.000 persone ogni anno.

Inoltre, la MCI è responsabile del 60-70% di tutte le cause di morte cardiovascolare, in sede extra ospedaliera.

La causa più frequente di Arresto Cardiaco (AC) è rappresentata dalla Tachicardia Ventricolare senza polso e dalla Fibrillazione Ventricolare (FV) (circa il 70% dei casi). Essi rappresentano i cosiddetti “ritmi defibrillabili”.

Entrambe le aritmie comportano, al momento della loro instaurazione, un arresto della funzione di pompa cardiaca con crollo della pressione arteriosa e arresto del circolo. Da questo momento in poi iniziano i danni tessutali principalmente nei parenchimi nervoso centrale, cardiaco, renale.

Specialmente le lesioni del sistema nervoso centrale, progressivamente irreversibili, condizionano l’outcome dei pazienti colpiti da AC, si sviluppano in pochissimi minuti, a partire dal momento in cui si ferma il circolo ed il cervello, conseguentemente non viene più perfuso.

È quindi fondamentale mantenere un minimo di flusso ematico all’encefalo non appena si può attuare la Rianimazione Cardio-Polmonare (RCP) e defibrillare il prima possibile la vittima.

La defibrillazione elettrica rappresenta infatti l’unico elemento risolutore delle aritmie letali defibrillabili mentre la RCP è utile e necessaria per limitare i danni soprattutto neurologici prima dell’erogazione dello shock elettrico e per “preparare” il miocardio rendendolo più sensibile alla defibrillazione stessa.

Purtroppo, circa l’80% degli arresti cardiaci avviene al domicilio del paziente, mentre il 15% in strada o ambienti pubblici; il 65% circa degli AC avviene in presenza di testimoni, con una sopravvivenza del 3-6%).

Una questione di tempo

Ricordiamo che la precocità del soccorso di una persona colpita da Arresto Cardio Circolatorio (ACC) è componente essenziale di cui ogni progetto deve tener conto.

Infatti, per agire su un ACC, evento che ha un decorso inevitabilmente fatale, il tempo a nostra disposizione è molto breve. Il danno celebrale, in assenza di attività cardiaca e respiratoria, ha inizio dopo soli 5 minuti e dopo 10 minuti, purtroppo, i danni divengono permanenti e quindi irreversibili.

Ogni minuto che passa porta a una diminuzione del 10% della probabilità di sopravvivenza.

Nuove ricerche scientifiche dimostrano come tuttavia siano i primi minuti (i primi 5) ad essere cruciali

nel dare maggiori possibilità di sopravvivenza in un individuo colpito da arresto cardiaco.

Questo ci fa capire come la rianimazione di un soggetto colpito da arresto cardiaco debba essere fatta il più precocemente possibile e come ad attuarla debba essere in prima battuta chi è presente all’evento.

Per essere maggiormente chiari sui dati:

  • La percentuale di sopravvivenza in caso di ACC è dell’1% senza l’applicazione tempestiva della Catena del Soccorso.
  • Con l’attivazione della Catena del Soccorso ma senza l’applicazione di un Defibrillatore (DAE) la percentuale di sopravvivenza sale al 5%. (LaCatena del Soccorsoè costituita nel suo primoanello dal Riconoscimento e l’allarme precoce, tramite l’attivazione telefonica del Servizio Territoriale118 e nel suo secondo anello dalla Rianimazione Cardiopolmonare, effettuata dai testimoni dell’evento.
  • Con l’applicazione della Catena del Soccorso e del Defibrillatore Semi Automatico Esterno (DAE) la percentuale di sopravvivenza va da un minimo del 25% ai valori massimali del 60/70%. Ciòsignifica che si riesce con un’applicazione virtuosa a salvare più di una persona su due colpita da arresto cardiaco.

Una questione di cultura

Dobbiamo pensare che la cultura della Rianimazione Cardio Polmonare e della Defibrillazione Precoce in Europa è patrimonio comune di ogni cittadino e soprattutto vede nel cittadino che si trova ad assistere a un arresto cardiaco il primo e più importante attore non sanitario capace di prestare precocemente un valido soccorso e quindi capace di modificare sensibilmente le possibilità di sopravvivenza del paziente colpito da arresto cardio circolatorio (ACC).

L’evidenza scientifica dimostra che nessun mezzo di soccorso per quanto rapido, potrà effettuare un soccorso immediato come il primo testimone all’evento.

Infatti, solo la persona che è già presente sulla scena è capace di agire prontamente sfruttando i minuti cruciali di attesa (dei mezzi di soccorso) per iniziare le manovre rianimatorie che constano precisamente nel:

  • Saper eseguire un massaggio cardiaco efficace;
  • Saper applicare un defibrillatore automatico esterno (DAE) Aumentando così le probabilità di sopravvivenza di un individuo colpito da ACC.

Infatti, poniamo enfasi nel ricordare che:

  • Saper eseguire un massaggio cardiaco può essere insegnato con poche ore di corso;
  • Saper utilizzare il defibrillatore semi automatico esterno (DAE) non richiede particolare se non minimi requisiti.

Analisi della problematica.

Come evidenziato in precedenza ben l’80% degli Arresti Cardiaci avvengono presso il domicilio del soggetto o nel proprio ambiente domestico, allo stato attuale nel contesto condominiale c’è una quasi assente diffusione di defibrillatori e di conseguenza un’assenza totale di personale formato almeno alle manovre di rianimazione cardiopolmonare.

Inoltre, una città come Roma rende ancora più lunghi i tempi di attivazione e di intervento da parte del sistema di emergenza Nazionale 118.

Questa attuale situazione non è imputabile a una mancanza di volontà   della   popolazione o dell’amministrazione locale quanto a una mancanza di una corretta e completa informazione sulla tematica dell’arresto cardiaco, tematica che recentemente ha iniziato a vedere una sempre più crescente presa di coscienza in Italia dopo numerosi casi di arresto cardiaco avvenuti durante eventi di particolare risonanza mediatica.

Da queste semplici constatazioni nasce il progetto “Condominio nel Cuore” un progetto che si occupa di realizzare un piano di Defibrillazione e di formazione per i condomini e per gli stessi condomini.

Il Progetto “Condominio nel Cuore”

Premesse

Questo progetto è stato interamente sviluppato dall’associazione Scientifica ISASD (Italian scientific association safety & defibrillation)

Si ispira ad altre esperienze di comprovata efficacia nel settore della defibrillazione in altri ambienti come quello aziendale o lavorativo che ci dimostrano come la percentuale di sopravvivenza salga ad oltre il 40% grazie una diffusione dei Defibrillatori automatici (DAE) e di un’adeguata formazione e informazione all’ Arresto Cardio Circolatorio.

Tutti questi fattori portano a un dimostrato risultato complessivo di un miglioramento della rete di soccorso che si traduce in un aumento della percentuale di sopravvivenza all’ Arresto Cardiaco stesso.

Il Progetto in dettaglio

Il progetto “Condominio nel Cuore” è un progetto che permetterà la diffusione di Defibrillatori Semi Automatici Esterni (DAE) all’interno dei condomini e la relativa formazione specifica BLSD (Basic Life Support Defibrillation).

Il progetto “Condominio nel Cuore” consta di due macro-obiettivi:

avere una rete di defibrillatori in ambito condominiale;

avere una rete di “condomini esecutori blsd”;

  1. Rete di defibrillatori in ambito condominiale.

Creare una rete di defibrillatori all’interno dei condomini significa rispondere essenzialmente alla domanda: “Quali sono i luoghi migliori per installare un defibrillatore?” In questa prima proposta di progetto abbiamo individuato gli stabili nei quali esiste una guardiania o una portineria presidiata, almeno nelle ore diurne, e facilmente accessibile ad ogni singolo condomino in caso di necessità.

Il defibrillatore da installare sarà collocato seguendo la logica razionale di essere raggiungibile nei luoghi di maggior densità o particolarmente lontani da altri servizi di “possibile soccorso immediato”.

I defibrillatori semi-automatici (DAE) del nostro progetto devono rispettare queste caratteristiche:

  • Essere accessibili 24 h su 24 h;
  • Essere altamente visibili;
  • Avere un percorso ben indicato all’interno del condominio/presidio per essere raggiunti;
  • Essere contenuti in una teca/totem allarmata;
  • Essere correttamente manutenzionati.
  • Una Rete di Condomini ­ Soccorritori

Al centro del progetto “Condominio nel Cuore”, oltre all’installazione di un Defibrillatore, c’è la creazione di una rete di First Responder che sappia intervenire rapidamente e nel giusto modo in caso di arresto cardiaco.

Attraverso appositi corsi BLSD e PBLSD, i condomini, il personale di portierato o guardiania saranno in grado di intervenire in caso di arresto cardiaco, attivare il sistema di emergenza Nazionale 118/112, eseguire un massaggio cardiaco ed utilizzare in massima sicurezza il defibrillatore.

Aspetti Legali

La legislazione che regola il campo della Rianimazione Extra ospedaliera e della somministrazione della Defibrillazione precoce da parte di personale non medico è essenzialmente costituita da due decreti ministeriali:

  • DECRETO MINISTERIALE DEL 18 MARZO 2011
  • Legge 3 aprile 2001 n 120;
  • Art 54 c.p.

Come evidenziato anche dal Ministero Della Salute – Decreto 18 marzo 2011 Determinazione dei criteri e delle modalità di diffusione dei defibrillatori automatici esterni di cui all’articolo 2, comma 46, della legge n. 191/2009“.La diffusione graduale ma capillare dei defibrillatori semiautomatici esterni deve avvenire mediante una distribuzione strategica in modo tale da costituire una rete di defibrillatori in grado di favorire la defibrillazione entro quattro/cinque minuti dall’arresto cardiaco, se necessario prima dell’intervento dei mezzi di soccorso sanitari.

Legge 3 aprile 2001 n 120 Art. 1

È consentito l’uso del defibrillatore semiautomatico in sede extraospedaliera anche al personale sanitario non medico, nonché al personale non sanitario che abbia ricevuto una formazione specifica nelle attività di rianimazione cardio-polmonare.

C.P. Art. 54 Stato di necessità

Non è punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di salvare sé od altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona, pericolo da lui non volontariamente causato, né altrimenti evitabile, sempre che il fatto sia proporzionato al pericolo.

Dettagli tecnici.

Descrizione defibrillatore semi automatico esterno:

Il defibrillatore semiautomatico (spesso abbreviato con DAE, defibrillatore automatico esterno, o AED, automated external defibrillator) è un dispositivo in grado di effettuare la defibrillazione delle pareti muscolari del cuore in maniera sicura, dal momento che è dotato di sensori per riconoscere l’arresto cardiaco dovuto ad aritmie, fibrillazione ventricolare e tachicardia ventricolare.

Questi due ritmi cardiaci rappresentano la causa del 65% degli arresti cardiaci e la defibrillazione precoce rappresenta l’unica terapia in grado di poter risolvere il problema in modo risolutivo.

Per questo il Defibrillatore è considerato dispositivo salvavita.

Un defibrillatore semiautomatico determina automaticamente se per il ritmo cardiaco che sta analizzando sia necessaria una scarica, e seleziona il livello di energia necessario. L’utente che lo manovra non ha la possibilità di forzare la scarica se il dispositivo segnala che questa non è necessaria.

Il funzionamento avviene per mezzo dell’applicazione di placche adesive sul petto del paziente. Quando tali elettrodi vengono applicati al paziente, il dispositivo controlla il ritmo cardiaco e – se necessario – si carica e si predispone per la scarica. Quando il defibrillatore è carico, per mezzo di un altoparlante, fornisce le istruzioni all’utente, ricordando che nessuno deve toccare il paziente e che è necessario premere un pulsante per erogare la scarica.

Dopo ciascuna scarica, il defibrillatore si mette in “attesa” e dopo due minuti (circa 5 cicli di RCP) effettua l’analisi del ritmo cardiaco e se necessario eroga di nuovo la scarica.

La nostra associazione, grazie ad uno studio effettuato con la collaborazione di personale altamente qualificato ed utilizzatore quotidiano di Defibrillatori Semiautomatici Esterni, avrà cura di scegliere il Defibrillatore più adatto alle esigenze condominiali.

Servizi

L’Associazione Scientifica ISASD prenderà parte al progetto “Condominio nel Cuore” garantendo i servizi di seguito descritti:

  • Fornitura, installazione e collaudo Defibrillatore ZOLL AED PLUS;
  • Fornitura e installazione Teca;
  • Fornitura pannello segnalazione Dae;
  • Co organizzazione e svolgimento di un’attività di sensibilizzazione e di informazione alla morte cardiaca improvvisa e diffusione della cultura dell’emergenza sanitaria;
  • Formazione BLSD/PBLSD;
  • Registrazione Defibrillatore e personale formato all’interno del database ARES 118 Lazio;
  • Attivazione programma di gestione dei DAE istallati.